lunedì 31 maggio 2010

Che fine ha fatto Rainews24



Dal sito di Rainews24:

Rainews24 sarà in sciopero l'intera giornata di venerdì 4 giugno (con un leggero rinvio rispetto alla data precedente per rispetto delle norme sugli scioperi) e l'assemblea di redazione ha indetto una manifestazione per lo stesso giorno alle ore 10 davanti alla sede Rai di Viale Mazzini.

Dalla Rai arrivano risposte insufficienti sul mancato rilancio di Rainews24 e sul disservizio sul segnale che prosegue in molte parti d'Italia e all'estero. Migliaia di persone continuano a segnalarcelo attraverso il sito internet www.rainews24.it .

Per queste ragioni sarà uno sciopero, non solo a tutela del nostro lavoro di giornalisti, ma anche in difesa dei telespettatori e del loro diritto ad essere informati, e in difesa della Rai e del ruolo e della credibilità del servizio pubblico radiotelevisivo.

Ecco perché invitiamo i cittadini, le associazioni, i movimenti, le forze politiche e sociali che in questi giorni ci hanno dato il loro forte sostegno a partecipare alla manifestazione del 4 giugno. Da parte della redazione poche e semplici richieste: una promozione specifica del canale all-news, ripristino del segnale in aree coperte fino a qualche giorno fa, mezzi (come studio e fly per le dirette) indispensabili a un canale di informazione 24 ore su 24.

L'argomento è proposto anche da Articolo21
qui

lunedì 24 maggio 2010

Giovanni



Ingroia: politica giu'rispetto a Falcone

ANSA) - PALERMO, 23 MAG - 'Non sempre del lascito di Falcone e Borsellino viene fatto tesoro, soprattutto da parte di chi viene dalla politica', dice Ingroia. La politica 'non sempre e' all'altezza di questo testamento' cio' porta 'amarezza' dice il procuratore aggiunto di Palermo alla manifestazione davanti all'albero Falcone nel 18/esimo anniversario di Capaci. 'Ma quando noi vediamo che siete cosi' tanti ci sentiamo piu' convinti che l'Italia puo' cambiare nonostante i cattivi modelli che vengono dall'alto'





www.pernondimenticare.cc

Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continuerannoa a camminare sulle gambe di altri uomini… - Giovanni Falcone.


qui il link al sito

Cosa resta di Falcone. Grasso: Pm autonomi dall'esecutivo di Nicola Biondo – L’Unità


Qui l’articolo




Grasso: non solo la mafia contro Falcone «Difenderemo indipendenza magistrati»

Di: Redazione online Corriere della Sera
Qui l’articolo

sabato 15 maggio 2010

Mariarca Terraciano


Articolo 21

Morire per il lavoro, i soldi che non ci sono più, nell’indifferenza dei media. La vicenda di Mariarca Terracciano

di Giovanni Rossi
QUI l'articolo completo

sabato 8 maggio 2010

Giù le mani da Parla con Me




Adesso tocca a Serena!

Il Corriere delle Sera
Tv, Berlusconi contro la Dandini
«Ci aggredisce». «No, è satira»
Il premier in Cdm: la trasmissione si diletta a attaccarci. La replica: «La satira se la prende col potere»
Qui l'articolo:

La Repubblica
Dandini: "Dal premier vere intimidazioni
in un Paese normale non può accadere"
La conduttrice di "Parla con me" replica al Cavaliere: "In Usa hanno dato del deficiente a Obama e lui non ha fatto una piega..."
di SILVIA FUMAROLA
Qui l'articolo


L'Unità
Crisi? Il premier "parla di lei". "La Dandini ci aggredisce
di Ninni Andriolo
Qui l'articolo

La Stampa
Pdl-finiani, scontro sugli inviti in tv
Berlusconi all'attacco della Dandini
Qui l'articolo
Kemi

venerdì 7 maggio 2010

DRAQUILA - Sabina Guzzanti



www.articoli21.org
Draquila,un titolo alla Guzzanti : “Ma in realtà inventato da un giovane che l’ha mandato al Blog di Sabina quando lei, non avendo ben chiaro come voleva titolarlo, aveva aperto una sorta di concorso sul suo Blog”
Il terremoto di “Draquila”. Qui l'ntervista a Sabina Guzzanti e Valerio Terenzio di Santo della Volpe

www.abruzzo24ore.tv
Anteprima a L'Aquila ieri del docu-film di Sabina Guzzanti ''Draquila - L'Italia che trema'' che dal 7 maggio arriverà nelle nelle sale cinematografiche e sarà e in cartellone come evento speciale al Festival di Cannes. Articolo di Filippo Tronva

QUI l'articolo e l'intervista

Kemi

giovedì 6 maggio 2010

Da Mineo alla Guzzanti sotto il fuoco Pdl

Articoli 21 - articolo di di Federico Orlando

Cara Europa, da due o tre giorni, aprendo la terza rete Rai alle7 del mattino per accompagnare la mia colazione con “Il Caffé” di Corradino Mineo, invece della storica trasmissione trovo un'oscena miscellanea di testate e testatine di provincia, che ci offronio il quadro del pettegolume italiano. Cosa vuole che freghi a me se a Campobasso una zingara ha tentato di rubare un mela al mercato o se a Verona una palazzina rossa è stata ridipinta in verde? Eravamo interessati, credo in molti, alla rassegna sui grandi problemi del giorno, che Mineo faceva con intervento di personalità esterne (ogni giorno un interlocutore diverso, di tutto l'arco politico). La solita aggressione berlusconiana? Il dubbio, più che naturale nell'Italia del monopolio Raiset, come lo definite , si è rafforzato in seguito alla denuncia del premier di martedì sulla “troppa” libertà di stampa che ci affliggerebbe; e per la solita accusa di “denigrare l'Italia”, prendendo spunto stavolta da un film di Sabina Guzzanti sulla ricostruzione a L'Aquila. Ma perché dovremmo credere solo al Tg1 o a Rete 4 ? (Fernando Pellegrini, Roma)
l'articolo completo

QUI

lunedì 3 maggio 2010

Via del Fagutale 2

Bufera per i presunti versamenti "in nero" ricevuti da Anemone. L'architetto dell'imprenditore conferma e smentisce il ministro

Claudio Scajola acquistò casa con vista sul Colosseo nel 2004. Secondo l’accusa, la casa costò 1 milione e mezzo, e 900 mila euro furono pagati dal costruttore Diego Anemone. Scajola nega: «Ho pagato la somma pattuita pari a 610 mila euro». In una delle tante interviste lette sui quotidiani di sabato, il giornalista chiede: «610 mila euro per 180 metri quadrati, non le sembra poco?». Scajola risponde: «Mi sono documentato in questi giorni. Basta fare una rapidissima indagine sui prezzi degli immobili a Roma in quel periodo e si vedrà come il prezzo da me pagato sia in linea con quello di mercato per un immobile di quel tipo in quella zona».

In effetti basta fare una rapidissima indagine e si scopre (Censis 2005) che nel 2004 Roma era la città più cara d’Italia: il prezzo medio al metro quadrato era di 3 mila e 900 euro. Prezzo medio, e cioè facendo sintesi fra una casa di borgata e una, diciamo, vista Colosseo. Ma Scajola (che colpo!) la pagò 3 mila e 300 euro al metro. Sotto la media: magia. Il quartierino in questione sorge a Colle Oppio (cento metri dal Colosseo, proprio sulla Domus Aurea di Nerone): se uno fa un giretto in Google, e controlla i prezzi del 2004 a Colle Oppio, vedrà che il ristrutturato non era mai sotto i 10 mila euro al metro e poteva arrivare a 14-15 mila. Il non ristrutturato, se andava bene, ma proprio bene, si attestava sui 7 mila e 500 euro.

Ecco, basta fare una rapidissima indagine e si scopre che Scajola è quantomeno un uomo molto fortunato. Ma se sopravvive il sospetto che Scajola acquisti appartamenti alla metà della metà perché è un uomo abile, beh, uno così bisognerebbe farlo Presidente dei Mutuatari, o forse ministro della Casa (con vista), oppure direttamente Santo.


Da Libero-news
Scaiola è sereno. Beato lui. Qui l'articolo completo. di Filippo Facci

Non so se Gianfranco Fini sia propriamente una pagliuzza nell'occhio del partito: sicuramente Claudio Scajola sta diventando una trave nell'occhio del governo. Qui non ci sono sfumature: i riscontri dei magistrati di Perugia dicono il vero oppure dicono acclaratamente il falso, il costruttore Diego Anemone ha comprato un mega appartamento per Scajola oppure non l'ha comprato, non ci sono mezze misure, insomma il ministro è coinvolto oppure non lo è, e di certo qualcuno si dovrebbe dimettere, dovrebbe andare a casa: o Scajola che nega il vero o i magistrati che sostengono il falso. Qui non c'è una complicata e fumosa indagine spersa per qualche galassia off-shore, non c'è un'affannosa ricerca di riscontri: magistrati e giornalisti sostengono che ci sono già, c'è l'appartamento di Scajola pagato in nero, c'è un altro appartamento comprato a un generale della Finanza, c'è la testimonianza dell'architetto che ha compiuto le transazioni, e c'è la ricostruzione documentale dei vari passaggi di denaro. Tutto falso? Magistrati e giornalisti siano degradati a falsari. Vero? Allora è il caso che il ministro fornisca qualche spiegazione seria, se possibile: senza appellarsi al segreto istruttorio, senza paventare «oscuri manovratori o disegni preordinati», soprattutto senza ostentare una «serenità»






MI DANNO IL VOLTA STOMACO