lunedì 3 maggio 2010

Via del Fagutale 2

Bufera per i presunti versamenti "in nero" ricevuti da Anemone. L'architetto dell'imprenditore conferma e smentisce il ministro

Claudio Scajola acquistò casa con vista sul Colosseo nel 2004. Secondo l’accusa, la casa costò 1 milione e mezzo, e 900 mila euro furono pagati dal costruttore Diego Anemone. Scajola nega: «Ho pagato la somma pattuita pari a 610 mila euro». In una delle tante interviste lette sui quotidiani di sabato, il giornalista chiede: «610 mila euro per 180 metri quadrati, non le sembra poco?». Scajola risponde: «Mi sono documentato in questi giorni. Basta fare una rapidissima indagine sui prezzi degli immobili a Roma in quel periodo e si vedrà come il prezzo da me pagato sia in linea con quello di mercato per un immobile di quel tipo in quella zona».

In effetti basta fare una rapidissima indagine e si scopre (Censis 2005) che nel 2004 Roma era la città più cara d’Italia: il prezzo medio al metro quadrato era di 3 mila e 900 euro. Prezzo medio, e cioè facendo sintesi fra una casa di borgata e una, diciamo, vista Colosseo. Ma Scajola (che colpo!) la pagò 3 mila e 300 euro al metro. Sotto la media: magia. Il quartierino in questione sorge a Colle Oppio (cento metri dal Colosseo, proprio sulla Domus Aurea di Nerone): se uno fa un giretto in Google, e controlla i prezzi del 2004 a Colle Oppio, vedrà che il ristrutturato non era mai sotto i 10 mila euro al metro e poteva arrivare a 14-15 mila. Il non ristrutturato, se andava bene, ma proprio bene, si attestava sui 7 mila e 500 euro.

Ecco, basta fare una rapidissima indagine e si scopre che Scajola è quantomeno un uomo molto fortunato. Ma se sopravvive il sospetto che Scajola acquisti appartamenti alla metà della metà perché è un uomo abile, beh, uno così bisognerebbe farlo Presidente dei Mutuatari, o forse ministro della Casa (con vista), oppure direttamente Santo.


Da Libero-news
Scaiola è sereno. Beato lui. Qui l'articolo completo. di Filippo Facci

Non so se Gianfranco Fini sia propriamente una pagliuzza nell'occhio del partito: sicuramente Claudio Scajola sta diventando una trave nell'occhio del governo. Qui non ci sono sfumature: i riscontri dei magistrati di Perugia dicono il vero oppure dicono acclaratamente il falso, il costruttore Diego Anemone ha comprato un mega appartamento per Scajola oppure non l'ha comprato, non ci sono mezze misure, insomma il ministro è coinvolto oppure non lo è, e di certo qualcuno si dovrebbe dimettere, dovrebbe andare a casa: o Scajola che nega il vero o i magistrati che sostengono il falso. Qui non c'è una complicata e fumosa indagine spersa per qualche galassia off-shore, non c'è un'affannosa ricerca di riscontri: magistrati e giornalisti sostengono che ci sono già, c'è l'appartamento di Scajola pagato in nero, c'è un altro appartamento comprato a un generale della Finanza, c'è la testimonianza dell'architetto che ha compiuto le transazioni, e c'è la ricostruzione documentale dei vari passaggi di denaro. Tutto falso? Magistrati e giornalisti siano degradati a falsari. Vero? Allora è il caso che il ministro fornisca qualche spiegazione seria, se possibile: senza appellarsi al segreto istruttorio, senza paventare «oscuri manovratori o disegni preordinati», soprattutto senza ostentare una «serenità»






MI DANNO IL VOLTA STOMACO

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